La conoscenza di come funziona la mente è stata per me indispensabile perché mi ha permesso di approdare quello stato di meditazione continua che ho definito la vera estasi. Ne è derivato uno straordinario senso di benessere e di equilibrio psichico che ha dato origine alla mia crescita spirituale. Per capire cosa significhi crescita spirituale bisogna perciò partire dalla piena conoscenza di termini come Cervello, Mente, Anima e Spirito che ho raccolto in quattro riflessioni.
Alla fine, dopo avere definito cosa siano il cervello, la mente, e l’Anima, eccoci giunti a parlare dello spirito. Il termine spirito può essere usato in molti contesti ma quando si cerca di definirlo il punto di partenza è inevitabilmente la definizione classica legata a visioni magiche, religiose o filosofiche. Spirito è infatti un termine generalmente definito in senso religioso come il principio immateriale e immortale, contrapposto al corpo e alla materia, che anima la vita intellettiva e psicologica a livello individuale e universale. È importante comprendere che Anima e spirito fanno riferimento entrambi alla parte immateriale dell’uomo, ma solo lo spirito fa riferimento al cammino dell’uomo con Dio. L’Anima fa riferimento al cammino dell’uomo nel mondo, tanto materiale quanto immateriale. Nella religione cristiana è Dio stesso, gli angeli, i demoni, le anime dei defunti distaccate dal corpo e come Spirito Santo, la terza persona della Santissima Trinità. Nello spiritismo e nelle credenze popolari è il fantasma, lo spettro.
Allora per spirito si intende l’Anima disincarnata o forse la presenza di un defunto o un’entità in senso generale o la parte più profonda che sta dentro di noi e si metterà in contatto con il divino dopo la morte? Francamente il termine spirito è molto vago e difficile da comprendere anche all’interno di elucubrazioni religiose o filosofiche.
Dobbiamo innanzitutto liberarci come inutile zavorra di tutte le teorie, le visioni magiche, religiose e filosofiche da cui siamo stati contaminati fin da piccoli. Se siamo in grado di fare questo, il termine spirito si sgonfia di ogni valore, anzi si dissolve come nuvola al sole nella sua stessa immaterialità fino a rimanere relegato solo come sinonimo di prontezza intellettuale, acume o di caratteristiche intellettuali (uomo di spirito, spirito di un’epoca etc.).
Per questo ho sostituito il termine spirito con il termine spiritualità che definisco come uno stato mentale di equilibrio. La spiritualità è fatta di livelli e per questo si parla anche di crescita spirituale.
Il livello base della crescita spirituale si raggiunge nel momento in cui l’essere umano ha conquistato la fiducia in se stesso e ha superato la paura dell’abbandono. È una situazione che dovrebbe verificarsi fino dai primi anni di vita, ma nella maggior parte dei casi l’imprinting negativo impedisce la nascita della spiritualità e la crescita spirituale. Per molti non arriverà mai perché non riusciranno mai a conquistare la fiducia in se stessi e a superare la paura dell’abbandono. Per loro uso il termine di “gente senza spiritualità” che non deve essere una forma di giudizio negativo ma uno stimolo a riflettere e a cominciare un viaggio di crescita consapevole. Si tratta di un percorso che non parla di Dio perché non si tratta di un percorso di tipo religioso. I percorsi di tipo religioso nella la maggior parte delle volte allontanano l’uomo dalla conoscenza vera della realtà e del senso della vita perché le affermazioni delle religioni sono spesso motivate da interessi di potere e di dominio. La crescita spirituale in questo caso è del tutto squilibrata o nulla (falso spirito e falsa spiritualità). Uno dei grandi fallimenti delle filosofie classiche e delle religioni è stato proprio quello di girare attorno al concetto di spirito, un po’ come i fisici prima di Einstein giravano intorno al concetto di etere.
Se non si è realizzata la consapevolezza del propio valore e non si è superata la paura dell’abbandono, è possibile rimediare attraverso un percorso, che io chiamo di rieducazione psichica. Il percorso che propongo (vedi i corsi della Scuola di Scienza della Felicità) permette di recuperare completamente la fiducia in se stessi e raggiungere il livello base di spiritualità che è vivere il rispetto per gli altri considerati non più diversi da noi. In fondo quando nel Levitico, parte importante della Bibbia, si dice “Ama il prossimo tuo come te stesso”, si vuole esprimere in maniera molto semplice la necessità del rispetto. Il Levitico fu scritto migliaia di anni fa, segno di un bisogno antico di uguaglianza, ma il mondo attuale è ancora lontano dal realizzarlo. Anzi me sembra del tutto evidente che stiamo andando in una direzione che premia la competizione, l’egoismo fino alle conseguenze più deleterie come l’odio razziale e religioso, le violenze su coloro che sono definiti diversi, l’umiliazione delle donne e il proliferare guerre per imporre la volontà dei potenti.
La crescita spirituale è di grande importanza per tutti. È patrimonio di tutti. È la base perché ciascuno abbia una vita migliore e più armoniosa, una vita priva di tensioni, paure e ansie ma anche un progetto per migliorare il mondo. La crescita spirituale è la chiave per una vita felice. Quando scopriamo chi siamo veramente, adottiamo un approccio diverso alla vita. Impariamo a non lasciare che le circostanze esterne possano influenzare il nostro essere interiore e il nostro stato mentale. Mostriamo compostezza e distacco e sviluppiamo tutti i poteri della mente per il nostro benessere e quello di tutti gli esseri viventi, in perfetta sintonia con le leggi della natura. Infatti la crescita spirituale non è un mezzo per sfuggire alle responsabilità comportandosi in modo strano e diventando una persona senza senso pratico. E’ invece un metodo di crescere e diventare una persona non solo più forte e felice ma soprattutto più responsabile. Si può camminare sul sentiero della crescita spirituale e allo stesso tempo vivere la stesso tipo di vita che fanno tutti gli altri. Non è necessario vivere una vita isolata in luoghi lontani. Si può crescere una famiglia, avere un lavoro o gestire un’attività e nonostante questo allo stesso tempo impegnarsi in pratiche che portano alla crescita interiore.
Uno dei segni più caratteristici della crescita spirituale è l’interesse che si crea in noi per il benessere psichico e fisico non solo nostro ma anche degli altri, in parole più semplici si assiste alla nascita di un desiderio sincero di migliorare il mondo. E il nostro mondo, è evidente a tutti, ha un gran bisogno di cambiamenti per poter migliorare e prima ancora sopravvivere e salvarsi. Dal momento in cui si realizza il nostro equilibrio psichico dentro ciascuno di noi riaffiora per incanto quel desiderio di comprensione, di comunicazione e di solidarietà che è che è scritto nei cromosomi di tutti gli esseri umani. È una ottima base di partenza perché il mondo possa riconquistare il suo equilibrio originario e si possa realizzare un nuovo ordine mondiale in grado di permettere a tutti di vivere nel miglior modo possibile. originale e utile per l’uomo.
La crescita spirituale è un viaggio che prosegue tutta la vita e ci porta a vette sempre più alte di piacere. Si dice che sappiamo quando inizia ma non sappiamo come finisce. Comincia nel bambino quando accetta di dividere i suoi giochi con altri bambini e si sviluppa con la capacità di provare piacere realizzando la felicità degli altri. Un grande uomo cileno di nome Salvatore Allende affermava che gli esempi migliori erano quelli di coloro che abbandonavano tutto per costruire un mondo migliore. Credo proprio che la vetta più alta della spiritualità la raggiungano proprio coloro che rinunciano per donare agli altri. Che dire di quel monaco Zen al quale venne in visita a casa sua un ladro, e gli disse “Portati via tutto quello che vuoi, se sei ridotto a questo, a te serve più che a me!”. Il ladro svuotò la sua abitazione e quel punto il monaco si affacciò alla finestra e guardando la luna disse tra sé e sé: “Peccato che se ne sia andato e che la luna non sia mia, se avessi potuto gli avrei voluto regalare anche questo splendido chiaro di luna”.
Noi non sappiamo dove arriveremo una volta cominciata la crescita spirituale, Ma sarà un viaggio di piacere che sarà fonte di una felicità sempre maggiore, qualunque sia la vetta che raggiungeremo. Il senso della vita non è forse il raggiungimento della felicità?
Set 112016