Conoscere la struttura della mente e il suo funzionamento in condizioni normali e patologiche è il primo importante passo per il cambiamento, la riconquista dell’equilibrio psicofisico e la felicità. Il passo successivo è il riequilibrio delle strutture mentali danneggiate dall’educazione infantile. Nei primi anni di vita il bambino si affida ai genitori, le figure maggiormente presenti fin dalla nascita e più tardi agli adulti che ritiene saggi ed equilibrati. Apre loro la porta per formare l’imprinting, cioè apprendere tutte quelle conoscenze che saranno le norme comportamentali essenziali per la sua sopravvivenza. Il termine imprinting, che significa “stampare”, è un termine che rende efficacemente quello che avviene nella mente del bambino. Con l’imprinting vengono introiettati, in un certo senso stampati a caratteri indelebili nella sua psiche le caratteristiche di base del suo comportamento, i pilastri della sua futura personalità. L’imprinting si struttura per tutta l’infanzia attraverso gli atteggiamenti prima e gli insegnamenti verbali poi che le figure genitoriali, a partire dalla madre, avranno nei suoi confronti. Grazie a quelli che si chiamano neuroni specchio la cui scoperta, orgoglio tutto italiano, è considerata una delle più grandi rivoluzioni scientifiche del secolo scorso, il bambino, perfetto imitatore degli adulti, fotocopia e memorizza tutti i comportamenti e gli insegnamenti delle persone che stanno vicino a lui. Il legame di attaccamento che si crea tra i genitori e il bambino rende possibile l’imprinting. È facilmente comprensibile come l’imprinting dipenda dalle caratteristiche mentali dei genitori. Se sono in grado di assumere nei confronti del figlio un atteggiamento accettante, se sono calmi e rassicuranti, si strutturerà un imprinting positivo. Ciò significa che il bambino, adeguatamente nutrito dal punto di vista psico-affettivo, svilupperà in età adulta una buona fiducia in se stesso e comportamenti equilibrati. Sarà quindi capace di affrontare gli imprevisti e gestire i cambiamenti perché in possesso di una buona tolleranza allo stress e alle difficoltà della vita. Se diversamente i genitori assumono nei confronti del bambino un atteggiamento di critica eccessiva e di ricatto, se non sono disponibili a fidarsi di lui e a mostrargli fiducia e amore, se sono essi stessi ansiosi o aggressivi, il bambino crescerà con una scarsa o nessuna fiducia in se stesso e configurerà a livello immaginativo una realtà potenzialmente minacciosa. Quindi, da adulto, di fronte a situazioni nuove svilupperà tutta una serie di sintomi emotivi e comportamentali (ansia, insicurezza, aggressività e difficoltà di adattamento alla realtà) che lo renderanno malato e infelice. È chiaro che in questo caso é necessario modificare l’imprinting e le norme comportamentali racchiuse al suo interno per ricreare un equilibrio. L’impresa è decisamente complessa perché la natura in tutti gli esseri viventi ha bloccato la possibilità di modificarlo una volta che si è formato. L’imprinting diventa uno scrigno inviolabile perché contiene quelle norme basilari alla vita che sono necessarie non solo per rapportarsi con i propri simili nel migliore dei modi ma anche per proteggersi dai pericoli, procurarsi il cibo e procreare. In natura tutti gli esseri viventi da sempre le imparano dagli adulti che a differenza degli esseri umani sono saggi ed equilibrati. Dunque non è necessario modificare l’imprinting. Anzi va difeso da manipolazioni esterne in grado solo di alterare i comportamenti di quell’individuo fino a renderlo succube e incapace di gestire la propria psiche in modo equilibrato senza dipendere da chi lo ha manipolato. Per questo l’imprinting rimane segregato in uno scrigno ben serrato. Purtroppo tra tutti gli esseri viventi, unico esempio in natura, l’uomo ha pagato un caro prezzo per la nascita della coscienza e per tutti i vantaggi che gli sono derivati. A cominciare da circa 12000 anni fa è andato progressivamente trasformandosi in un essere aggressivo perché mentalmente ammalato. Ho spiegato dettagliatamente come questo sia successo nel mio ultimo libro pubblicato (Psiche, Anima Edizioni, Milano, 2021). False visioni, create dalla coscienza a partire da visioni religiose fantastiche, hanno coinvolto tutte le strutture della psiche e minato ben presto l’equilibrio psicofisico di quegli esseri. Col tempo si sono create tutta una serie di comportamenti innaturali che sono stati tramandati fino a noi. Tanto che il grande psichiatra Basaglia affermava che “visto da vicino nessuno è normale” per indicare che praticamente nessuno è esente dal contagio. Purtroppo la natura non deve essersi accorta di questa trasformazione e lo scrigno del l’imprinting rimane inaccessibile a chi come me vorrebbe entrarvi per modificare quelle norme errate che vi sono contenute.
In oltre 50 anni di studi, di sperimentazioni e di esperienze mi sono dedicato alla ricerca non solo del significato del viaggio dell’uomo sulla terra ma come compierlo col massimo risultato in termini di libertà e di felicità. Il mio interesse più grande è stato come entrare in quello scrigno per modificare i codici comportamentali errati e riadattare l’imprinting alle leggi della natura. Anche se spesso criticato per le mie frequentazioni, ho voluto conoscere gente di tutte le razze e di tutti i paesi, mi sono confrontato e ho condiviso esperienze sia con le persone umili che con gli uomini di cultura, con i malati di mente e con i saggi, con gli schiavi del sesso e i loro piaceri materiali e con uomini e donne che hanno raggiunto alte vette di spiritualità. Lo scopo era quello di scoprire come entrare nella parte più profonda e inviolata dell’essere umano. La storia ci mostra personaggi famosi che sono stati capaci di penetrare nella psiche di grandi moltitudini di esseri umani e manipolare i loro comportamenti. Mai nessuno però è riuscito a ricreare equilibri mentali individualmente e socialmente utili. Generalmente invece si sono ottenuti risultati dannosi per il genere umano. Un esempio per tutti è Adolf Hitler che ha condizionato milioni di persone a seguirlo verso un disastro. Lui come molti uomini di potere aveva capito che per ottenere sudditi ubbidienti e devoti è necessario di creare il chi li ascolta la visione di essere individui eccezionali e di potere arrivare al successo se si fossero adeguati ai suoi voleri. Milioni di persone hanno seguito i loro capi in imprese anche violente come le guerre solo condizionati dal bisogno di dimostrare di essere i migliori e di dominare altri individui. La manipolazione che prevede il rinforzo dell’Io funziona perché è proprio il lato debole degli esseri umani che da sempre sono angosciati dal problema del valore. Proprio il problema del valore è alla base di tutte le sofferenze psichiche. Chi mostra capacità di creare in noi fiducia in noi stessi, chi rinforza il nostro Io e ci fa vedere un futuro di successi e di vittorie apre per virtù magica quello scrigno. Chi riesce a farlo crea proseliti ma purtroppo non ricrea equilibri. Avrà un esercito di seguaci ma non di uomini liberi saggi e soprattutto sani. Il problema del valore non si supera rinforzando e amplificando l’Io. Al contrario si ottiene una maggiore aggressività, un maggiore desiderio di sovrastare chi non appartiene al nostro gruppo e di sottometterlo ai nostri voleri. Anche chi è partito da propositi etici come Gesù, Maometto e Buddha ha contribuito alla fine a creare gruppi che hanno cercato e cercano tuttora di sopraffare chi non la pensa come loro. Oppure si creano gruppi che si chiudono in se stessi e evitano contatti con chi è diverso da loro. Alla fine anche il progetto di persone eccezionali è destinato a creare conflitti e guerre, come la Storia chiaramente ci ha mostrato.
Allora come aprire lo scrigno per ricreare l’equilibrio e la felicità perduti?
Sono partito dal presupposto che esistono persone capaci magicamente di riaprire quello scrigno. Sono i nostri genitori, gli stessi che lo hanno costruito. Tutti coloro che hanno problemi psichici mostrano chiaramente questo. Se i loro genitori sono disposti ad ammettere le proprie colpe nell’educazione di quell’individuo, se mostrano una sincera voglia di cambiamento, e dimostrano fiducia nel proprio figlio, lo scrigno si aprirà e come per magia l’imprinting verrà modificato. In fondo è proprio quello che agognano tutti coloro che mostrano una sofferenza psichica. I genitori purtroppo non sono generalmente in grado di farlo. Mai ammetterebbero i propri errori e cambierebbero le loro posizioni, schiavi anche essi della paura di avere sbagliato e dal bisogno di non essere sopraffatti da sensi di colpa.
Tutto questo mi ha fatto capire che devo coinvolgere i miei allievi in un rapporto speciale diventando io stesso il loro genitore. Dovrò lottare per conquistare la loro fiducia fino a quando non raggiungerò quel ruolo. Come per magia allora lo scrigno sara pronto per aprirsi e io potrò entrare. Ma fino a quando non succede non c’è cambiamento. È un lavoro difficile ma posso portarlo a compimento perché oramai conosco i meccanismi mentali che che tengono chiuso lo scrigno del l’imprinting. Insegnare loro la struttura della mente e il suo funzionamento permette di comunicare tra di noi in maniera nuova e corretta. È come un gomitolo che piano piano si dipana. La comprensione scientifica del senso della vita e del progetto di cambiamento li rende attivi e protagonisti del cambiamento. Dunque il mio compito è duplice: insegnare il metodo per cambiare a cominciare dalla conoscenza della struttura della mente e dall’altra portarli all’affidamento a me per apprendere finalmente la tecnica del cambiamento. Alla fine saranno in grado di affidarsi solo a se stessi, liberi e felici finalmente!
Una mia paziente scrisse una volta alcune frasi a me dedicate che mi colpirono profondamente perché descrisse in maniera altamente poetica la tecnica e il metodo che utilizzo.
Tu sei il mio padre di cuore. Il sangue non è un legame reale,
è l’amore universale e libero
che ci unisce, ci fa crescere e conoscere.
Tu sei il mio padre di cuore
perché mi togli dalla gabbia e mi dai la libertà.
Una libertà cosi pulita e assoluta che mi fa persino capire
che non ho bisogno nemmeno di te,
perché ho già tutto con me,
dentro di me.
Ma c’è qualcosa più enorme,
che va al di là anche della realtà delle cose
e al bisogno di affetto.
È la solidarietà che ci sublima
e che ci spinge in un più profondo e assoluto benessere.
È il calore umano,
quello vero che dà compassione disinteressata.
È l’incitamento allo sportivo, la carezza al bambino,
il sorriso allo sconosciuto e la parola buona a chi ne ha bisogno.
È questo che ti chiedo, padre di cuore: parole buone.
Mi stacco dal vecchio imprinting che mi hanno dato i genitori
e volo, seguendo la mia Anima.
Userò per ali le tue parole buone, padre mio di cuore.
Quello che cerco con i miei allievi è proprio essere un padre di cuore per realizzare quello che i vecchi psicanalisti chiamavano il transfert positivo. Anche io utilizzo questo speciale transfert per legarli in un rapporto che permetta loro di riaprire lo scrigno dell’imprinting. Si verifica così un contagio etico. La parola contagio significa letteralmente Non si riferisce esclusivamente ad un evento negativo ma può indicare anche il passaggio tra esseri umani di informazioni positive. Si dice ad esempio che ridere é contagioso. Io intendo contagiare come coinvolgere. Il contagio etico è un fenomeno necessario perché l’etica attecchisca nel mondo. Deve partire da me. Ecco l’importanza del transfer per coinvolgere i miei allievi. Loro saranno gli untori del mondo. Insegneranno le cose che ho insegnato loro per realizzare quel contagio etico che da sempre ha rappresentato il mio sogno ad occhi aperti.